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Intelligenza umana, animale e artificiale. Un punto di vista sorprendente sul rapporto mente/computer

Piergiorgio Odifreddi

6/10/2017

Il computer è stato concepito da Alan Turing come un modello meccanico della mente. Oggi le carte si sono invertite e la mente si può considerare come un modello biologico del computer. Più in generale, si può sviluppare un’analogia tra hardware e software da un lato e corpo e mente dall’altro. Esploriamo questa prospettiva istruttiva e stimolante sia dal punto di vista biologico che da quello informatico insieme a Piergiorgio Odifreddi, matematico, già docente di Logica all’Università di Torino e alla Cornell University, Premio Galileo 2011 per la divulgazione scientifica e collaboratore di “La Repubblica”.

Piergiorgio Odifreddi

Piergiorgio Odifreddi (1950) ha studiato matematica in Italia, Stati Uniti e Unione Sovietica, e ha insegnato logica matematica presso l’Università di Torino e la Cornell University (Usa). Nel 2011 ha vinto il Premio Galileo per la divulgazione scientifica, e i suoi libri divulgativi più noti sono "Le menzogne di Ulisse" (2004) sulla logica, "C’è spazio per tutti" (2010) sulla geometria, e "Il museo dei numeri" (2013) sull’aritmetica. È autore di noti best-seller che hanno diviso i lettori tra gli ammiratori e i detrattori, quali "Il Vangelo secondo la Scienza" (1999), "Il matematico impertinente" (2005), "Perché non possiamo essere cristiani" (2007) e "Il dizionario della stupidità" (2016).
Dopo aver scritto un libro in forma di lettera aperta a Benedetto XVI nel 2011, ne ha ricevuto una lunga risposta pubblica nel 2013, e ha pubblicato con il papa emerito "Caro papa teologo, caro matematico ateo" (2013).

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